IL CANE AMICO

DOGO ARGENTINO

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exsagerat1
view post Posted on 27/3/2009, 22:15




In generale

Il Dogo è un cane da presa destinato alla caccia grossa, e quindi si cerca di selezionare i soggetti ai massimi limiti della taglia, in quanto una massa inferiore diminuirebbe I'efficacia in azione. Il suo aspetto sportivo e muscoloso, e il suo candido mantello, esclusivamente bianco, sono elementi ormai perfettamente fissati. Col suo look da guardia del corpo, rimane tuttavia elegante nelle line e ben proporzionato.

Caratteristiche

Il cranio è massiccio, di lunghezza equivalente a quella del muso. La testa è quella classica di un cane da presa, sia per la sua potenza da tutti i punti di vista, sia per la forte mascella.Gli occhi sono scuri o color nocciola. Il naso è pigmentato di nero, le orecchie sono alte sulle testa, erette o semi-erette di forma triangolare. Il collo è grosso e ben arcuato, il petto largo e profondo le zampe molto muscolose.

Taglia: lo standard indica un'altezza da 60 a 65 cm al garrese, anche se alcuni soggetti, soprattutto nei Paesi Bassi e nei e paesi dell'est, raggiungono facilmente i 70 cm.
Colori: completamente bianco.
Coda: larga e grossa, non supera il garretto ed è portata pendente.

Da evitare
. Tartufo bianco o molto macchiettato di bianco
. Taglia inferiore ai 60 cm al garrese
. Occhi di colore diverso o blu
. Prognatismo
. Mantello non bianco o con macchie


LA STORIA DEL DOGO ARGENTINO

Questa razza è originaria della provincia di Cordova, che è situata al centro della regione mediterranea della Repubblica Argentina.
Fu creata dal dottor Antonio Nores Martinez, un medico membro di una antica famiglia locale.

Nel 1928, per passione verso i cani, forse anche per tradizione di famiglia, fissò in uno standard l'aspetto caratteristico di questa nuova razza, che egli chiamò Dogo Argentino.
All'inizio, egli incrociò metodicamente diversi cani di razza pura con l'antico cane da combattimento di Cordoba, Perro de Pelea Cordobés, un cane forte e vigoroso, ma di carattere ancora instabile e geneticamente mal definito.
Questa razza locale, prodotto di incrocio fra i Mastiff, i Bulldog e i Bull-Terriers era rinnomata e molto apprezzata tra gli amatori dei combattimenti di cani; in questa epoca, questi combattimenti erano molto popolari fra tutte le classi sociali. Grazie ad una selezione severa e minuziosi studi di carattere, il dottor Nores Martinez ottenne lo scopo che si era prefissato ottenendo una prima famiglia ad eredità stabile
(Famiglia Araucana) .

All'inizio, questo cane fu considerato unicamente cane da combattimento. Ma il dottor Nores Martinez era un cacciatore appassionato ed usò questi cani in una delle sue abituali battute di caccia. I cani di questa nuova razza fecero allora mostra di una tale attitudine che divennero il centro di interesse dei patiti della caccia, cosicché questo cane divenne rapidamente un cane da caccia per selvaggina di grande taglia.
Per migliorarne l'olfatto fu introdotto il Pointer. Così facendo Toño creò la seconda famiglia, chiamata "Famiglia Guaranì".

Nel corso degli anni, si adattò ancora una volta ad una nuova attività, diventando compagno nobile e leale e protettore insuperabile dei suoi padroni (Famiglia del Chubut). La sua forza, la sua tenacia, il suo odorato molto fine e il suo coraggio lo designano come migliore tra i cani da caccia al cinghiale, al pecari, al puma e agli altri predatori che infestano le vaste e diverse regioni del territorio argentino.
Il suo equilibrio armonioso e la sua muscolatura atletica lo rendono atto a sopportare lunghe marce in tutte le condizioni atmosferiche e a sostenere duri combattimenti con la preda che ha cacciato.

Il 21 maggio 1964 il Dogo Argentino è stato riconosciuto dalla società cinofila Argentina e dalla società rurale Argentina che gli ha aperto il suo libro genealogico.
Il 31 luglio 1973, grazie agli sforzi infaticabile del dottor Agostino Nores Martinez, fratello del creatore della razza, il Dogo Agentino è stato accettato dalla Federazione Cinofila Internazionale (FIC) come prima e unica razza argentina e fu pubblicato il primo standard ufficiale.
 
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